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nel cigolare di palme
è vicino a rompersi l'incanto
in questo pomeriggio stento,
ch'era un apparire agli occhi
di bambin contento
un nonnulla assorto.
E volto a ricercare il fiume
appare verde in limine di verde,
corteccia d'albero increspata
vuoto di blu e di scrosci.
Solo cigolar di palme
e stupire di fronde
all'ansia dei chicchiricchì.
alla soglia dell'estate.
scoprirsi solo su un greto di fiume
sui ciottoli voluti dal sole e dalle nebbie
dell'aurora.
E sentire un giorno tra mill'altri.
E domandarsi degli affanni del mondo
in acqua quieta e odori d'erbe.
Verrà estate.
Parte III
E' giunto il vanto immobile
anche il fiume s'è lasciato
ai profumi di dalile, luperi
e orticarium,
alle stereofonie d'uccelli e galli,
al vanto immobile dei pioppi.
E' rischiararsi di ombre
si annettano le forme
per balzare nell'estate.
la vecchia saggezza,
vecchio fiume prendimi per mano
cantami i tuoi vivi, i giochi
di bambini, le fantasie d'amanti
le corse spensierate dei passanti.
Dammi il segreto dei cuori e il mio,
che mi avvicini ai pioppi e svanisca
in cielo, come i cipressi di luoghi alti.
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